Dopo diversi mesi di chiusura, il Museo Diocesano riapre al pubblico il 12 giugno riprendendo il racconto da dove ci eravamo fermati: la mostra "Re-velation" di Carla Iacono.

Nel lavoro di Carla Iacono che stiamo scoprendo il tema del velo viene declinato con rimandi a specifiche culture, alla fiaba, alla storia ...ma sempre in chiave artistica. Clelia Belgrado ci introduce alla lettura di questo aspetto.

Il velo è un accessorio spesso assunto a “simbolo” della distanza tra il mondo islamico e quello occidentale, ma é presente in tutte le principali culture, compresa la nostra, spesso associato ad eventi iniziatici. Carla Iacono ci accompagna in una carrellata tra i molti tipi di velo ...

Le opere di Carla Iacono ci attraggono, ma non sempre entrano in dialogo con noi secondo un'arte che è stata chiamata anche la "poetica dell'impassibilità". Il professor Perotto ci guida attraverso la lettura critica dell'opera.

L'arte di Carla Iacono "utilizza un misto di sogno, ironia, ambiguità e fantasia per “svelare” frammenti di memoria o d’inconscio" ... qui l'artista ci racconta parte del suo processo creativo.

Uno degli intenti di Re-velation è quello di indurre una riflessione delicata e profonda sulla declinazione del velo e della femminilità. La lettura critica del professor Perotto ci invita a riflettere su alcune importanti sfumature...

Le opere di Carla Iacono entrano in dialogo con la narrazione del Museo diocesano e con i molti veli che qui compaiono... 

Chi entra nel mondo di "Re-velation" non si accorge immediatamente della presenza di Flora: un viso espressivo, intenso e molto amato da Carla Iacono per un motivo speciale...lei stessa ci racconta il perchè.

La mostra Re-velation e il percorso del museo si concludono nel coro, spazio raccolto sotto la sfolgorante volta dipinta della chiesa di San Sebastiano.