IL DONO CONDIVISO
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici (GIOVANNI 15, 13)

Rinnovati dallo Spirito di Gesù e formati al suo stile di servizio, i suoi discepoli possono condividere gesti gratuiti verso gli uomini, che fanno risplendere i volti di gioia fraterna e manifestano che la radice feconda di ogni vita sorge dall’amore creativo del Padre, che in modo misterioso avvolge tutto nella sua luce celeste. La lampada davanti al tabernacolo splende come segno della presenza donata di Gesù, per alimentare il donarsi illuminante dei fedeli. L’opera qui esposta è testimone del dono della salvezza - concessa ai Fossanesi da San Giovenale - in occasione della terribile epidemia di colera del 1835.
Ogni dono porta in sé sia la concretezza dell’umile servizio, come del versare il proprio sangue, sia la gratuità, sorgente nascosta nel cuore di chi ama e spende se stesso per l’altro. Senza la condivisione di beni materiali e di gesti di cura, restano parole vuote di amicizia; e senza la relazione che lega i cuori, anche rischiare la vita per aiutare può sembrare una disgrazia fortuita. Le opere di questa sezione rimandano all’operato delle Confraternite e all’aiuto di uomini per altri uomini: gli strumenti della Passione come richiamo di compassione; i legati testamentari come benefici oltre la morte; la solidarietà per salvare vite e la speranza di tornare a casa.