LA META

LA META

Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte

(1 GIOVANNI 3, 14)

La morte, destino inevitabile di ogni essere, pone termine al corpo con cui si concretizzano tutti i gesti dei viventi, ma l’amore che ha intessuto le relazioni che hanno generato l’inizio dell’esistenza materiale, è più forte della morte. L’amore continua nel cuore di chi resta e prepara la speranza dell’incontro con il Dio della vita, che rinnoverà il dono, rendendo ogni essere partecipe della risurrezione del Signore Gesù, il Crocifisso Risorto. La cura del fragile, malato, solo, povero è già segno di comunione senza fine: questa visione è ben riassunta dal grande dipinto qui esposto, segno di continuità dell’impegno per il prossimo dei due beati e dei membri della confraternita, al cospetto di Cristo Risorto.