21 Coro
Ripercorrere le vicende costruttive della chiesa di San Sebastiano significa immergersi nel Medioevo, quando in questo luogo si ergeva la chiesetta di San Giacomo. L’estinguersi dell’omonima Confraternita a fine Quattrocento comportò il primo rinnovarsi dell’ edificio, che mantenne l’antica titolazione e vi aggiunse il culto di San Sebastiano.
Pur non essendo sopravvissuta traccia neppure della chiesa cinquecentesca, numerose sono le notizie ad essa riferite: sappiamo infatti che non solo l’interno era affrescato con le storie del Martirio di San Sebastiano, ma anche la facciata presentava un dipinto con i due santi Giacomo e Sebastiano ai lati del Crocifisso. L’edificio sopravvisse sino alla metà del XVI secolo, quando gli eventi bellici resero necessaria la sua ricostruzione, avviata alla fine dello stesso secolo: i primi interventi si conclusero con la facciata del 1621 e la nuova chiesa fu consacrata quattro anni più tardi. Lungo tutto il corso del XVII secolo la Confraternita si prodigò in continui interventi per l’ampliamento e l’abbellimento dell’ edificio: dalla decorazione ad opera del Molineri degli anni Venti all’ampliamento dell’ oratorio nel 1663, che ingrandì l’aula portando la facciata alla posizione attuale. Nel secolo successivo si intervenne massicciamente con la costruzione della Sacrestia e della Sala del Consiglio e il rinnovamento del presbiterio e del coro (1736-54). Al secolo XIX si deve infine il rifacimento complessivo della navata, con l’apertura delle due cappelle laterali, il completamento della facciata neoclassica (1889) e il campanile neogotico (1899). Dopo il secondo conflitto mondiale l’edificio è a poco a poco decaduto, raggiungendo uno stato di quasi abbandono. I radicali lavori di restauro, a partire dal 2003, hanno lo riportato all’antico splendore.
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