07 Sala San Sebastiano
Nel CINQUECENTO l’antica confraternita si fonde con quella di SAN SEBASTIANO, protettore contro la peste. E’ l’epoca in cui la città si fortifica e dove il PASSANTE non è più riconosciuto come il Cristo da ospitare ma uno STRANIERO ostile, portatore di assedio e di malattie.
La peste è stata, per la sua forza distruttrice, una delle malattie epidemiche più temute nella storia dell’uomo. Spesso queste epidemie sono state indicate come castighi divini e pertanto il popolo cerca conforto nella religione. Il culto di taumaturghi contro la peste come San Sebastiano e San Rocco diventa particolarmente intenso, in molti luoghi sorgono chiese votive, il numero dei pellegrini aumenta. La peste provoca un mutamento profondo nella società, le gravissime perdite di vite umane portarono ad una sua sconvolgente ristrutturazione. Si dovranno aspettare condizioni socio-economiche ed igieniche migliori affinché avvenga la scomparsa pressoché totale delle epidemie (numerosissimi per esempio saranno i casi di colera ancora a fine XIX secolo, e migliaia i morti per la febbre “spagnola” alla conclusione della prima guerra mondiale). Anche a Cuneo e nel suo territorio l’impatto dell’epidemia è devastante: la sola parrocchia di Santa Maria della Pieve conta quasi 500 morti. La preghiera riportata in questa sala è la lauda cinquecentesca recitata dai confratelli di Santa Croce di Cuneo come supplica per la città.
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