SALA DEL CONSIGLIO

La sala fu utilizzata sia per le riunioni del Consiglio della Confraternita sia come archivio: funzione, quest'ultima, che ha mantenuto sino a pochi anni fa.  Il Consiglio della Confraternita di San Sebastiano stabilì, nella seduta del 31 aprile del 1730, la “fabbrica d'una nuova sacrestia ma anche di costruirvi una stanza che serva di Consegliaria, e dove con sicurezza possin servarvi le scritture”. La stanza del Consiglio venne edificata sopra la sacrestia e ad essa si poteva accedere attraverso una scala in pietra che risultava già realizzata nel 1731. Nel XX secolo lo stato di incuria generale dell'edificio aveva causato un evidente degrado del locale, dovuto soprattutto ad infiltrazioni di acqua piovana: i lavori di restauro svolti a partire dal 2001 hanno permesso di recuperare l'aspetto originale che la stanza aveva nel XIX secolo.

L'ambiente è costituito da un semplice pavimento in cotto e la carta da parati a righe e fiorellini bianchi e blu che richiama nella cromia il soffitto, decorato da un finto cornicione e medaglioni a grisaille nei quali si inseriscono frecce e faretra come simboli di San Sebastiano. L'arredo, concepito secondo il gusto tipicamente borghese dell’epoca, contribuisce a creare un'atmosfera intima e quasi domestica, con le ampie poltone in pelle e il massiccio armadio in noce in cui trovavano posto i documenti dell' archivio. Accanto alla grande stufa in maiolica, un altro richiamo alle frecce di San Sebastiano nella portina che chiude il caminetto in marmo. Tra le suppellettili si notano le campane di vetro con fiori, altro elemento caratteristico dell'arredo ottocentesco; alle pareti i ritratti di alcuni confratelli tra i quali i coniugi Grosso, lo Scotto e il Chiabrant.